The Morning Show

The Morning Show

The Morning Show racconta il lato oscuro dei media attraverso le vicende burrascose del più importante notiziario del mattino d’America tra scandali sessuali giochi di potere discriminazioni di vario tipo...

The Morning Show racconta il lato oscuro dei media attraverso le vicende burrascose del più importante notiziario del mattino d’America, tra scandali sessuali, giochi di potere, discriminazioni di vario tipo, guerre degli ascolti ed espedienti borderline per attirare investitori e sponsor in una giostra dal valore di miliardi e miliardi di dollari. 

La serie si propone come un’ecografia del giornalismo televisivo, evidenziandone vizi e contraddizioni ed esplorando a fondo la variegata umanità che fa parte di questo mondo. 

Si tratta senz’altro di una delle produzioni più riuscite targate Apple TV

Se vuoi saperne di più prima di iniziarla, su questa pagina troverai trama, recensione e curiosità senza spoiler.

The Morning Show

Genere:
Drama Drama
Sensazioni:
Irriverenza Irriverenza Emozione Emozione
Su:
apple-tv
Cast:
Alex Levy
Jennifer Aniston
Bradley Jackson
Reese Witherspoon
Mitch Kessler
Steve Carell
Cory Ellison
Billy Crudup
Charlie Black
Mark Duplass
Laura Peterson
Julianna Marguilies
Mia Jordan
Karen Pittman
Avviso sui contenuti:
Violenza, Scene di suicidio
Pubblicato il: 21/01/2024
Aggiornato il: 09/06/2024

THE MORNING SHOW - TRAMA SENZA SPOILER

Stati Uniti, giorni nostri. The Morning Show è il programma televisivo del mattino più amato d’America. Oltre alle notizie di cronaca, lo show propone interviste, approfondimenti, reportage e intermezzi di puro intrattenimento. 

La conduzione è affidata ad Alex Levy e Mitch Kessler, una coppia molto affiatata davanti alle telecamere da circa 15 anni. 

La serie, però, si apre con un fulmine che si scaglia sullo show.

Charlie Black, alias Chip, il producer dello show che vive praticamente 24 ore su 24 negli studi, apprende in piena notte una notizia sconvolgente: a breve verrà comunicato il licenziamento in tronco di Mitch Kessler a causa di numerose accuse di molestie sessuali emerse da un’indagine interna e pronte ad essere divulgate dal New York Times

Il notiziario è destinato a diventare da lì a poco la notizia principale, a poche ore dalla diretta

Alex e la redazione si mobilitano immediatamente per prepararsi all’imminente trasmissione, nonostante l’incredulità, lo sconforto e le pressioni dell’emittente, la UBA. 

Fred, il CEO, e Cory, il capo del dipartimento notizie, ricordano alla conduttrice l’importanza di salvare il programma ed i milioni di dollari degli sponsor

Alex comunica ad entrambi di voler essere lei a dare la notizia durante lo show, in nome dell’integrità e della trasparenza dell’emittente. Allo stesso tempo, riesce a strappare da loro l’impegno di poter scegliere il sostituto per il posto vacante in conduzione. 

Nel frattempo, la notizia del licenziamento di Kessler arriva anche in West Virginia ad una giovane reporter locale di nome Bradley Jackson

Bradley è idealista, progressista e impulsiva, con una situazione familiare delicata e una tendenza a farsi coinvolgere emotivamente dalle notizie

Questa predisposizione la porta ad essere protagonista di un siparietto che diventerà virale sui Social in cui affronta a muso duro un manifestante favorevole all’estrazione del carbone, poco prima di andare in onda. 

La stessa Bradley avrà modo di assistere all’apertura del The Morning Show in cui Alex comunica i motivi dell’allontanamento di Mitch Kessler

L’esperta anchorwoman manifesterà solidarietà per le donne coinvolte e apprezzamento per il pugno di ferro adottato dal network. 

In tutto questo, nessuno sembra interessato ad ascoltare la versione di Mitch, relegato nelle mura di casa insieme ad avvocati ed entourage ai quali ribadisce di aver avuto solo rapporti sessuali consenzienti

Motivo comunque sufficiente per spingere la moglie a lasciare la casa insieme ai figli.

Intanto, il video che ritrae il siparietto tra Bradley ed il manifestante cattura l’attenzione della redazione del TMS che decide di ospitarla per il giorno successivo in occasione di una puntata dedicata alle cosiddette donne forti, con l'intento di ribaltare la narrazione dello scandalo e consolidare la posizione del network in favore delle vittime.

Al termine della trasmissione, Alex medita la prossima mossa per sfruttare la situazione e negoziare i termini di un rinnovo di contratto che fino a quel momento era stato argomento tabù per l’emittente, a sua volta insoddisfatta dagli ascolti e dal rendimento della conduttrice negli ultimi anni. 

Il giorno seguente, Bradley è ospite dello show. 

A condurre l’intervista è Alex che non risparmia alcune provocazioni alla collega rispetto al suo approccio poco distaccato. Alex allude anche alla possibilità che quel video diventato virale potesse essere una messa in scena per farle guadagnare notorietà. 

Dal canto suo, Bradley risponderà a tono sostenendo la necessità di un cambio di approccio da parte dei giornalisti, chiamati secondo lei ad una maggiore trasparenza e onestà nei confronti del pubblico. 

A maggior ragione alla luce di quanto emerso poche ore prima su quanto succedeva proprio dietro le quinte di quel programma. 

Ne esce fuori un’intervista scoppiettante che non lascia indifferente Cory, il quale intravede per la frizzantina Bradley un possibile futuro di corrispondente per il programma. 

Cory, infatti, intende sfruttare lo scandalo Kessler per cambiare le cose e dare una svolta di autenticità allo show.

Ma soprattutto per tentare la scalata di potere all’interno dell’UBA

A sua insaputa, Bradley diventerà una preziosa pedina in questa partita a scacchi tra Cory, i vertici del network e la stessa Alex, sul piede di guerra per la questione del contratto. 

Nel frattempo, redazione e network si affrettano a cancellare qualsiasi traccia di Mitch Kessler dalla memoria dello show, bollato come predatore sessuale ancor prima di conoscere i dettagli dell’indagine. 

Questa fretta di prendere le distanze è dettata dalla necessità di mantenere buoni rapporti con gli sponsor, ma anche dalla preoccupazione che qualcuno potesse aprire il vaso di Pandora su una serie di complicità, volontarie e involontarie, riguardo alle presunte molestie. 

Che, laddove confermate, si sarebbero consumate nel silenzio generale.

A partire da quello di Alex, potenzialmente esposta a possibili critiche dato lo stretto legame professionale e personale con il suo partner di conduzione. 

D’altronde, se Mitch fosse stato davvero artefice di questi comportamenti, Alex avrebbe potuto davvero non esserne al corrente? 

Nonostante i tentativi di prendere le distanze, lo scandalo Kessler si rivelerà uno tsunami per dirigenti, conduttori, personale e UBA

Qualcuno proverà a cavalcare l’onda, qualcun altro ne uscirà con le ossa rotte. 

Questo è solo l’inizio di una storia che restituirà il lato più spietato del giornalismo televisivo. E, in generale, dell’industria dei media, rappresentata come una giungla in cui ognuno è pronto a sfruttare qualsiasi vulnerabilità dell’altro a proprio vantaggio. 

Le cose diventeranno sempre più intricate tra colpi di scena, hackeraggi, ricatti e altri scandali che ricorderanno quanto l’approvazione dell’opinione pubblica sia la vera corsa all’oro dei giorni nostri.

THE MORNING SHOW - RECENSIONE SENZA SPOILER

Molte ombre, poche luci: The Morning Show si propone come una radiografia del giornalismo televisivo e dell’industria mediatica ai massimi livelli. 

Ne svela vizi e contraddizioni, mostrando al contempo la variegata umanità che alberga questo mondo fatto di concorrenza spietata e dinamiche coercitive di potere

La serie restituisce un’immagine della televisione simile a quella di un oceano popolato da squali, in cui una moltitudine di professionisti prova a nuotare senza farsi sbranare. E dove sopravvive solo chi riesce a non farsi travolgere dalle correnti. 

The Morning Show s’immerge nei fondali di questo immenso mare, affidando allo sguardo dei protagonisti il racconto di quello che succede ai vari livelli del quarto potere: dai rapporti con il consiglio di amministrazione al servilismo riservato a sponsor e investitori, fino alle logiche che guidano l’ideazione del palinsesto e la gestione tempestiva delle breaking news. 

Ma soprattutto descrive magistralmente la plasticità di quei sottili meccanismi che legittimano i comportamenti di prevaricazione negli ambienti di lavoro. Gli stessi meccanismi di cui si nutre la cultura del silenzio radicata soprattutto nello spettacolo che consente a fenomeni quali Me Too, razzismo e disparità salariale di passare inosservati. 

Che poi sono gli stessi meccanismi che consentono di mescolare vittime, colpevoli e complici in un solo grande calderone, facendo sì che le reali responsabilità si dissolvano in una nube in cui tutti sono colpevoli. Quindi, nessuno. 

Una nube da cui sorge l’impunità e il suo esatto opposto: la caccia alle streghe

The Morning Show ne parla con raffinatezza restituendo i vari punti di vista delle persone coinvolte, senza disdegnare passaggi scomodi in cui si porta lo spettatore a provare una certa empatia per un possibile molestatore. 

Ed altri in cui viene mostrato l’uso speculativo del femminismo come ascensore per la carriera e le implicazioni soffocanti del politicamente corretto. 

La serie potrebbe essere descritta anche come la vivisezione di un dinosauro agonizzante, la TV, chiamata ad evolversi per evitare quella che appare come l’inevitabile fine della sua era geologica. 

Non a caso, la trama inizia con lo scandalo sessuale e il conseguente licenziamento del volto storico del programma. Un evento traumatico che sembra avere le sembianze di un ultimatum che la TV rivolge a se stessa: o si cambia, o si muore. 

Dal punto di vista scenografico, invece, è interessante la dicotomia tra l’ipocrisia che si consuma sotto i fari accecanti di un programma mattutino, dove ogni dettaglio è progettato per intrattenere e distrarre lo spettatore attraverso uno show mascherato da notiziario, e le controversie che avvolgono le vicende dietro le quinte quando si spengono i riflettori.

Questa alternanza di luci e ombre, sia visiva che simbolica, ricorre in tutte le stagioni. 

Del resto, l’intero impianto della serie si basa sul chiaroscuro e sulle zone grigie dell’etica professionale

Indipendentemente dalle intenzioni e dalle tematiche affrontate, The Morning Show è una serie ben costruita, sebbene qualche piccolo risvolto da telenovelas nella seconda stagione, con un cast eccezionale e una Jennifer Aniston in grande spolvero, all’apice della sua maturità artistica.

Riesce a tenere acceso l’interesse dello spettatore in maniera garbata, senza spettacolarizzare il dramma o pirotecnici colpi di scena. E dissemina qualche piccola perla nella regia apprezzabile soprattutto dai cinefili doc. 

Forse non è un capolavoro come Succession, altra serie che parla di media e massimi sistemi, ma ci va abbastanza vicino ad esserlo.

THE MORNING SHOW - CURIOSITÀ SENZA SPOILER

  1. The Morning Show trae ispirazione dal libro di Brian Stelter, corrispondente della CNN, intitolato Top of the Morning: un best seller che racconta la competizione tra Good Morning America della ABC e Today della NBC per essere il notiziario del mattino numero uno degli Stati Uniti.
  2. Sembra che Jennifer Aniston e Reese Witherspoon abbiano ricevuto un compenso di 2 milioni di dollari per episodio. Le due attrici sono anche produttrici della serie. 
  3. La serie annovera la partecipazione di camei illustri come quello di Kelly Clarkson ed i Foo Fighters che, nei panni di se stessi, si renderanno protagonisti di esibizioni musicali come ospiti del The Morning Show
  4. Nella seconda stagione, una parte della trama si svolge in Italia, precisamente sulle rive del Lago di Como. Non ti svelo nient’altro per non spoilerare. 
  5. Anzi, una cosa posso dirtela: nella parte ambientata in Italia, farà il suo ingresso una straordinaria Valeria Golino nei panni di una documentarista alla ricerca di una svolta per la sua carriera. 
  6. Oltre al movimento Me Too, la serie affronta diversi eventi di cronaca avvenuti dal 2019 in poi, tra cui l’elezione di Trump, la pandemia di coronavirus e l’assalto a Capital Hill nel 2021.

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