Ted Lasso

Ted Lasso

Ted Lasso è probabilmente la prima serie tv manifesto della piattaforma Apple TV.

All’interno ci puoi trovare un po’ The Office un pizzico di stravaganza di Club...

Ted Lasso è probabilmente la prima serie tv manifesto della piattaforma Apple TV.

All’interno ci puoi trovare un po’ The Office, un pizzico di stravaganza di Club de Cuervos, serie esilarante (quasi folle) sul mondo del calcio, e momenti di sorprendente drammaticità considerando l’impianto ironico della trama.

Il tutto condito con una massiccia dose di irriverente umorismo inglese.

Ma di cosa parla?

Se vuoi saperne qualcosa in più, senza incappare in spoiler, sei nel posto giusto.

Ted Lasso

Genere:
Comedy Comedy
Sensazioni:
Emozione Emozione Divertimento Divertimento
Su:
apple-tv
Cast:
Ted Lasso
Jason Sudeikis
Rebecca Welton
Hannah Waddingham
Roy Kent
Brett Goldstein
Keeley Jones
Juno Temple
Coach Beard
Brendan Hunt
Jamie Tartt
Phil Dunster
Sam Obisanya
Toheeb Jimoh
Leslie Higgins
Jeremy Swift
Troppo lungo da leggere? Metti le cuffie, lo faccio io per te!
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Pubblicato il: 25/11/2022
Aggiornato il: 28/09/2024

TED LASSO - TRAMA SENZA SPOILER

Londra, giorni nostri. La facoltosa Rebecca Welton ottiene dall'ex marito, il magnate Rupert Mannion, la proprietà della sua amata squadra di calcio: l’AFC Richmond, club che milita in Premier League, il massimo campionato inglese.

Rebecca non ama il calcio, ma - tra gli accordi del divorzio - decide di sfilargli la cosa che gli è più cara al mondo quando viene a conoscenza dei suoi tradimenti avvenuti durante il matrimonio.

Insomma, per vendetta.

La serie inizia con il primo giorno di Rebecca da presidente del club

Come prima mossa, la nuova proprietaria decide di licenziare l’allenatore in carica, un tal di nome George. Un uomo rozzo che disprezza profondamente per i suoi modi da troglodita e per i suoi commenti misogini.

Ma è la seconda mossa a sorprendere tutti, quando per sostituirlo decide di assumere un allenatore di football americano.

Il suo nome è Ted Lasso

Ted è passato alla ribalta negli Stati Uniti per aver vinto un campionato amatoriale contro ogni pronostico. E per essere diventato fenomeno virale in seguito alla diffusione di alcuni video che lo ritraggono impegnato in bizzarri balletti negli spogliatoi durante i festeggiamenti.

Una scelta sorprendente che lascerà basito lo storico dirigente del club, nonché ex spalla destra di Rupert, Leslie Higgins.

Ted Lasso sbarca a Londra senza avere la minima conoscenza delle regole del calcio

Cosa che lascerà di stucco tutti i giornalisti presenti alla conferenza stampa di presentazione.

In particolare, il pungente Trent Crimm - cronista sportivo della rivista The Independent - non perderà occasione per prendersi gioco di lui ponendogli, con tono di scherno, domande irriverenti tese ad evidenziare tutta la sua impreparazione.

Insomma, l’esperienza di Ted Lasso al Richmond appare proibitiva sotto tutti i punti di vista.

La stampa lo deride e i calciatori sono piuttosto scettici

A rendere il compito di Ted Lasso ancora più complicato saranno i cattivi rapporti che intercorrono tra i giocatori stessi.

Fratture nello spogliatoio causate soprattutto dall’astio tra il burbero Roy Kent, ex gloria con un palmares ricco di trionfi internazionali ma ormai a fine carriera, e l’arrogante ma talentuoso Jamie Tartt, punta di diamante in prestito dal Manchester City di Pep Guardiola.

Tartt è tanto forte quanto egocentrico

e non perderà occasione di sminuire i compagni di squadra e di bullizzare il magazziniere, il timido Nate Shelley.

Nonostante i dissidi interni e le innumerevoli difficoltà, Ted Lasso andrà dritto per la sua strada, approcciando la situazione con una calma surreale.

Una calma quasi inappropriata al punto che in molti non riusciranno a capire se sia frutto di coraggio, indifferenza, inconsapevolezza o stupidità, come avrà modo di sottolineare Trent Crimm in un suo articolo.

Ted, infatti, ribadirà più volte che vincere o perdere non faccia alcuna differenza: una filosofia difficile da far digerire a tifosi, giornalisti e calciatori.

Ma lui si dimostrerà sempre gentile con tutti, non facendo mai mancare una buona parola per confortare o elogiare chiunque si relazioni con lui. Inclusi i suoi detrattori ed i fans che lo etichetteranno come “segaiolo”.

La sua ostinata gentilezza inizierà pian piano a fare breccia sugli altri

Con il passare del tempo, infatti, la sua empatia agirà in modi insospettabili permettendogli di ricompattare pezzo dopo pezzo il club. E di tirare fuori il meglio di chi lo circonda, nonostante anche lui debba fare i conti con alcuni fantasmi interiori.

Ma basterà il suo approccio olistico, impregnato di una rivoluzionaria sensibilità, a compensare la sua incompetenza e ad evitare quello che sembra un sicuro fallimento sportivo?

TED LASSO - RECENSIONE SENZA SPOILER

Ted Lasso parte dallo stereotipo dell’americano che non capisce nulla di calcio per parlare di questo sport in maniera scanzonata, dissacrante, ambientando la vicenda proprio nella terra santa del football: l’Inghilterra.

Qualcuno potrebbe definire questa serie il classico tentativo americano di ridicolizzare il fanatismo degli europei per il calcio.

In realtà è l’esatto opposto: lo sguardo curioso di coach Lasso sembra lo sguardo curioso degli Stati Uniti, una parte del mondo che in passato si è sempre tenuta a debita distanza dal cosiddetto soccer, ma che oggi sta cercando di capirne di più e di farsi travolgere sentimentalmente da questo sport.

Soprattutto per motivi di business, a dirla tutta, ma questo non cambia l’intento genuino della serie.

Un po’ Cristoforo Colombo, un po’ Peter Pan, Ted assume le sembianze di un esploratore naïf mandato alla scoperta di un nuovo mondo. Lo fa con uno sguardo fanciullesco, privo di retaggi e pregiudizi, approcciandosi al calcio come farebbe un antropologo in una tribù di indigeni, rispettandone usi e tradizioni.

Non mancano passaggi in cui emerge qualche allusione sul fatto che il metodo degli americani possa risultare “migliore” in certi aspetti, ma quando si parla di Stati Uniti è inevitabile qualche piccola concessione sul tema della prevaricazione culturale.

Fatto sta che la serie è brillante, ispirata e si lascia seguire molto volentieri.

Strappa qualche sorriso grazie agli inevitabili risvolti surreali della vicenda. E vere e proprie risate quando c’è di mezzo Roy Kent, personaggio che incarna appieno lo stereotipo dell’inglese burbero e sboccato (alla Liam Gallagher, per intendersi). Nonostante un atteggiamento diametralmente opposto a quello di Ted, si dimostra altrettanto genuino nelle interazioni con le persone.

Tra i vari temi, infatti, la serie contrappone due modi di percepire lo sport (e la vita) quasi agli antipodi: l’approccio americano, basato sul buonismo ed i discorsi motivazionali alla Ogni Maledetta Domenica, con quello britannico, più cinico e disincantato.

Ted Lasso e Roy Kent, infatti, sono un po’ le bandiere delle due rispettive posizioni.

Il primo è quasi irritante nel suo ottimismo. Fa sempre la cosa giusta e sa sempre cosa dire: i suoi proverbiali discorsi impregnati di carisma sono degni di uno sceneggiatore hollywoodiano.

Il secondo, invece, è “brutto, sporco e cattivo”, perennemente incazzato con il mondo e pronto a vomitare al prossimo tutta la sua disapprovazione ogni volta che ne ha l'occasione (sì, è una delle cose più divertenti della serie).

Da questo punto di vista, la serie intende costruire un ponte tra questi due approcci così distanti.

Trattandosi comunque di una serie comedy, nonostante una coraggiosa e riuscita contaminazione con il drama, caratteristica che rende Ted Lasso uno show quasi rivoluzionario, la narrazione è ovviamente rassicurante e sentimentalista.

A tratti un pizzico stucchevole, però abbastanza sincera nei risvolti degli eventi.

Come struttura, invece, il racconto è dinamico.

Si evolve puntata dopo puntata: parte con Ted Lasso assoluto protagonista per poi diventare a tutti gli effetti una serie corale, profonda, che scava nella storia dei personaggi, soprattutto a partire dalla seconda stagione dove ciascuno di essi contribuirà attivamente allo sviluppo della trama.

In definitiva, Ted Lasso è forse uno dei primi comedy davvero liquidi, che abbraccia il dramma senza compromessi e che sa reinventarsi nel corso delle stagioni.

Usa il calcio come metafora della vita, senza parlare di calcio. E propone una riflessione sui concetti di vittoria e sconfitta piuttosto ambiziosa nell'epoca in cui prevale il culto del successo, provando a restituire dignità alla narrazione sui buoni sentimenti oggi tanto vilipesa.

Ci sarà riuscito? Agli spettatori l'ardua sentenza.

TED LASSO - CURIOSITÀ SENZA SPOILER

  1. La squadra dell’AFC Richmond non esiste: è un po’ come la famosa Longobarda de “L’allenatore nel pallone”. Invece, il Nelson Road - lo stadio che ospita le gare casalinghe della squadra allenata da Ted Lasso - in realtà è il Selhurst Park, la casa del Crystal Palace, storica e nobile squadra londinese.
  2. Il Richmond è presente in FIFA 23: è possibile iniziare una carriera o sfidare un avversario online avvalendosi dei tackle di Roy Kent, la classe di Jamie Tartt, le incursioni di Sam Obisanya o l’agilità di Dani Rojas. Nella modalità “Ultimate Team” si può scegliere Ted Lasso o Coach Beard come allenatore ed ottenere una serie di oggetti a tema Richmond.
  3. Alla vigilia dei mondiali di calcio del 2022 in Qatar sono stati affissi alcuni manifesti nelle città natali di giocatori e allenatore della nazionale degli Stati Uniti che riportavano lettere motivazionali, personalizzate per ciascuno dei destinatari, firmate Ted Lasso.
  4. Nella serie compaiono diverse star del calcio inglese tra cui Thierry Henry, leggenda dell’Arsenal, e Gary Lineker, ex gloria della nazionale inglese ed uno dei più quotati opinionisti televisivi.
  5. Il personaggio di Roy Kent è chiaramente ispirato a Roy Keane, centrocampista rude del Manchester United degli anni ‘90. Lo ricorda nel nome, nei modi di fare, nel look e nel ruolo, ovvero quello di centrocampista centrale.
  6. Marcus Mumford, il cantante dei Mumford & Sons, e Tom Howe, musicista britannico, hanno realizzato la colonna sonora della serie. Soundtrack che include diverse perle di brit pop e rock che spaziano da Oasis, The Verve, Radiohead e così via.
  7. La serie ha vinto diversi Emmy e gode di un’ottima critica. Particolarmente apprezzate le performance di Jason Sudeikis nei panni di Ted Lasso e di Brett Goldstein, alias Roy Kent. Quest’ultimo inizialmente era stato assunto come sceneggiatore della serie, ma il personaggio gli è piaciuto così tanto da spingerlo a candidarsi come papabile interprete. E a superare il provino. D'altronde, chi poteva conoscerlo meglio di lui?

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