Giù le mani dai gatti

Giù le mani dai gatti

Chi non ha mai visto su internet dei video o delle foto divertenti di gatti mentre fanno qualcosa di buffo? Chiaramente si tratta di una domanda retorica: nessuno ovviamente. Internet...

Chi non ha mai visto su internet dei video o delle foto divertenti di gatti mentre fanno qualcosa di buffo? Chiaramente si tratta di una domanda retorica: nessuno, ovviamente. Internet è stato terreno fertile per la condivisione di immagini e meme divertenti sui gattini per tanti e tanti anni.

Forse troppi, a dirla tutta.

Soltanto recentemente questa moda sembra essere svanita.

Ma all’apice dell’amore per i gattini sul web, verso la fine del 2010, un ragazzo pubblicò su Youtube un orripilante video che lo ritraeva uccidere due gattini indifesi nella maniera più sadica e brutale possibile.

Una community agguerrita inizierà a dargli la caccia analizzando nei minimi dettagli il terrificante video e sfruttando tutte le potenzialità del web per arrivare alla sua identità. Nel frattempo, il killer dei gattini, lusingato da queste attenzioni, continuerà a pubblicare contenuti sempre più inquietanti e terribili.

Giù le mani dai gatti è un’appassionante docuserie che ripercorre passo dopo passo la caccia ad un criminale in cerca di notorietà. E che pone una riflessione sul lato oscuro del web e sulle derive più estreme del narcisismo ai tempi dei Social.

Se vuoi saperne di più, qui troverai qualche spunto sulla trama, una recensione e alcune curiosità senza spoiler.

Giù le mani dai gatti

Genere:
Docuserie Docuserie
Sensazioni:
Suspense Suspense Riflessione Riflessione Informazione Informazione
Su:
netflix
Cast:
Deanna Thompson
Deanna Thompson
John Green
John Green
Claudette Hamlin
Claudette Hamlin
Anna Yourkin
Anna Yourkin
Benjamin Xu
Benjamin Xu
Joe Warmington
Joe Warmington
Avviso sui contenuti:
Violenza
Pubblicato il: 18/10/2022
Aggiornato il: 13/03/2024

GIÙ LE MANI DAI GATTI - TRAMA SENZA SPOILER

Giù le mani dai gatti racconta la storia della diffusione online di un terribile video in cui vengono uccisi e torturati due piccoli gatti, della difficile caccia all’autore da parte di una community su Facebook e dell’escalation di violenza di cui si renderà protagonista l'autore del filmato.

La docuserie affida la ricostruzione degli eventi alla voce diretta dei protagonisti, a partire dalle due persone che hanno dato il via alle ricerche sul web, passando per le forze dell’ordine impiegate nelle indagini fino alla voce della madre dello stesso omicida.

L’inizio degli eventi raccontati risale alla fine del 2010 .

È un giorno come un altro quando Deanna Thompson, analista presso un casinò di Las Vegas che si autodefinisce “la classica nerd di computer”, incuriosita dall’elevato numero di commenti e interazioni sotto ad un post di Facebook si ritrova ad aprire il link di un video pubblicato su Youtube.

Ciò che le apparirà davanti agli occhi sarà terrificante.

Il video, intitolato “1 boy 2 kittens”, ritrae un ragazzo che uccide brutalmente due piccoli gattini soffocandoli all’interno di un sacchetto sottovuoto per indumenti e privandoli dell’aria usando un tubo dell’aspirapolvere.

La serie non mostra le immagini integrali, ovviamente. Sarà Deanna, con voce rotta dal pianto, a descrivere il contenuto del filmato.

All’inevitabile shock iniziale farà seguito la reazione della donna che inizierà a dare la caccia all’autore del video, facendo leva sul sostegno di una community su Facebook sorta con questo obiettivo.

Spalleggiata soprattutto da un membro, un certo John Green, inizierà a studiare l’orripilante video con dovizia di particolari per cercare di scoprire l’identità dell’omicida e consegnarlo alle forze dell’ordine.

L’impresa, però, sarà tutt’altro che semplice.

Nel video, infatti, l’uomo indossa una felpa verde con il cappuccio alzato senza mai mostrarsi frontalmente alla camera.

Come prima cosa, Deanna e John proveranno ad identificare il luogo in cui è stato girato il filmato analizzando dettagli come le voci di sottofondo provenienti dal televisore, l’aspirapolvere giallo che si intravede in un frame o il pacchetto di sigarette appoggiato sul tavolino.

Successivamente, anche i protagonisti di un noto programma televisivo animalista chiamato Rescue Ink. daranno risalto alla vicenda offrendo una ricompensa di 5.000 sterline a chiunque fosse riuscito ad identificare il killer dei gattini.

La ricompensa, però, contribuirà a creare maggiore caos e a dar voce a diversi mitomani rendendo ancora più difficile le ricerche.

A questo, si aggiungerà una tragica conseguenza provocata dal linciaggio online in seguito ad un’errata segnalazione.

Quando Deanna e John stanno quasi per arrendersi, salteranno fuori un nome e un cognome che sembrano corrispondere alla reale identità dell'autore del video.

Da qui, riprende linfa la caccia all’uomo che nel frattempo condividerà altri due orribili filmati.

Nel primo, intitolato “bathtime lol”, un gattino viene brutalmente annegato dopo essere stato legato ad un manico di scopa.

Nel secondo, invece, un altro povero micetto viene lasciato morire tra le grinfie di un pitone.

L’uomo agisce senza scrupoli, ma pian piano sembra verrà a galla il reale obiettivo delle sue efferate azioni: la celebrità.

L'identikit dell'assassino, infatti, sembra corrispondere sempre di più a quello di un aspirante attore e modello, appassionato di cinema e serial killer, con il pallino della notorietà.

Questa fissa per la celebrità troverà sfogo nella condivisione del video più atroce di tutti: “1 lunatic, 1 ice pick”, filmato che rappresenterà il punto di non ritorno e che lo porterà alla tanto agognata ribalta mediatica.

Ma, soprattutto, che indurrà le forze dell’ordine a prendere finalmente sul serio Deanna e John.

I colpi di scena non mancheranno in quella che diventerà una vera e propria caccia all'uomo internazionale.

GIÙ LE MANI DAI GATTI - RECENSIONE SENZA SPOILER

Giù le mani dai gatti è qualcosa di molto simile un film o una serie thriller, con una piccola grande differenza: gli eventi raccontati sono realmente accaduti.

La docuserie, infatti, è un progressivo crescendo di suspense e curiosità, infatti Le vicende vengono illustrate seguendo il manuale della classica sceneggiatura da thriller.

La narrazione prevede una breve introduzione per dare un contesto allo spettatore, poi l’origine degli eventi a cui fa seguito la graduale escalation che culmina con l’exploit e la soluzione finale, con un epilogo che mette in discussione quanto visto in precedenza, inclusi i propri giudizi.

Le informazioni, svelate poco alla volta, vengono sapientemente enfatizzate dagli intervistati per scaturire il cosiddetto “effetto wow”.

Da questo punto di vista, gli intervistati sembrano anche fin troppo a proprio agio davanti alla telecamera.

La sensazione è che siano stati sapientemente istruiti prima di ogni ciak, proprio come un regista farebbe con gli attori durante le riprese di un film. Caratteristica che forse fa perdere un po’ della spontaneità che dovrebbe esserci in un documentario che si rispetti.

Tuttavia, questo stile di intervista è tipico di Mark Lewis, come si evince anche da altri due lavori molto interessanti che portano la sua firma come Il truffatore di Tinder e L’uomo più odiato di internet (entrambi disponibili su Netflix).

A più riprese, sembra emergere l’intenzione di rendere il documentario meno documentaristico possibile.

Tra le varie cose, Giù le mani dai gatti si lascia apprezzare per la freschezza del montaggio, che contribuisce a rendere più coinvolgente il racconto, e perché parla di un fatto di cronaca - poco conosciuto dalle nostre parti - che racchiude tutte le derive più controverse dei Social.

La docuserie propone una storia che ritrae le conseguenze più estreme della ricerca della popolarità, affrontando temi come il linciaggio online, il cyberbullismo e l'abilità di geolocalizzare chiunque posti una foto, partendo da un piccolo dettaglio (questione evidenziata anche inYou).

Inoltre, evidenzia le difficoltà nel perseguire giuridicamente alcuni comportamenti su internet, così come le difficoltà ed i limiti delle piattaforme online nel contrastare la pubblicazione di video inappropriati, nonostante l’evoluzione degli algoritmi, dell’intelligenza artificiale e l'impegno delle tante persone (coraggiose) che per lavoro fanno proprio questo.

Insomma, torturare poveri gattini e postare i filmati delle atrocità compiute è stato l’insano e deprecabile gesto di un attore fallito alla disperata ricerca di un pubblico.

L’extrema ratio per ottenere un briciolo di notorietà.

Andy Warhol ci aveva visto lungo sui 15 minuti di celebrità, ma forse nemmeno lui avrebbe potuto mai immaginare il prezzo che qualcuno sarebbe stato disposto a pagare per ottenerla.

GIÙ LE MANI DAI GATTI - CURIOSITÀ SENZA SPOILER

  1. Giù le mani dai gatti ha vinto un Emmy nel 2020 per la categoria “Miglior sceneggiatura per un programma non-fiction”.
  2. I video incriminati o parte di essi girano ancora in rete e sono sorprendentemente facili da trovare: questo dovrebbe far riflettere seriamente su come riuscire ad arginare ulteriormente le condivisioni online di contenuti del genere.
  3. All’epoca dei fatti, Deanna Thompson era iscritta su Facebook con il nick Baudi Moovan in onore dell’omonima canzone dei Beastie Boys.
  4. La docuserie ha destato scalpore perché ritenuta piuttosto cruenta, tuttavia le immagini delle brutalità non vengono mai mostrate integralmente: il racconto è affidato agli intervistati.
  5. "Questa è una classica storia del gatto che insegue il topo, ma soprattutto aveva qualcosa di molto importante sulla cultura di Internet ", ha spiegato il regista e creatore della serie, Mark Lewis.

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