Fargo

Fargo

Fargo è senza alcun dubbio una delle serie tv più cinematografiche di sempre.

Non a caso la serie tv è ispirata all’omonimo film dei fratelli Coen. Non a caso gli stessi...

Fargo è senza alcun dubbio una delle serie tv più cinematografiche di sempre.

Non a caso, la serie tv è ispirata all’omonimo film dei fratelli Coen. Non a caso, gli stessi fratelli Coen sono i produttori esecutivi dello show. E la mano si vede...

Si tratta di un’antologia thriller imperdibile per gli appassionati del genere, ma anche per chi ha amato l'omonimo film.

La serie prevede cinque stagioni e ognuna di esse racconta una vicenda a sé.

Non sono collegate tra loro, quindi teoricamente potresti iniziare dalla quinta stagione e poi vedere la prima senza alcun problema.

Se prima di iniziare la visione vuoi saperne qualcosa in più senza incappare in spoiler, sei nel posto giusto.

Qui potrai leggere trama, recensione e curiosità senza indesiderate rivelazioni.

Fargo

Genere:
Thriller Thriller
Sensazioni:
Suspense Suspense
Su:
prime-video sky-serie
Cast:
Lester Nygaard
Martin Freeman
Lorne Malvo
Billy Bob Thornton
Bill Oswalt
Bob Odenkirk
Ed Blumquist
Jesse Plemons
Peggy Blumquist
Kirsten Dunst
Emmit Stussy e Ray Stussy
Ewan McGregor
V.M. Varga
David Thewlis
Loy Cannon
Chris Rock
Ebal Violante
Francesco Acquaroli
Gaetano Fadda
Salvatore Esposito
Avviso sui contenuti:
Violenza, Scene di suicidio
Pubblicato il: 30/05/2022
Aggiornato il: 13/03/2024

FARGO - TRAMA SENZA SPOILER

Cinque stagioni, cinque storie differenti e una città che in qualche modo viene menzionata in ognuna di esse: Fargo, North Dakota.

In realtà ci sarebbe un altro elemento che le accomuna, ovvero l’intro di ogni puntata che allude ad una fedele riproposizione filmica di fatti realmente accaduti.

Tuttavia, così come fu per l’omonimo film, si tratta di una finzione scenica. Utile, a detta dei fratelli Coen, a catturare l’attenzione dello spettatore sin dal primo istante.

Poco importa: veri o meno che siano, i racconti che arricchiscono la trama di Fargo sono incredibilmente coinvolgenti. Garantito.

Stagione 1

Minnesota, anno 2006. Lester Nygaard è un agente assicurativo che incarna il prototipo del perdente.

Il lavoro si divide tra insuccessi, frustrazioni e insulti continui da parte del capo.

La moglie Pearl non perde occasione per umiliarlo. Ed il suo atteggiamento, in generale, è di perenne sottomissione nei confronti del prossimo.

La vita di Lester verrà stravolta dall’incontro con Lorne Malvo, un serial killer che conoscerà nella sala d’attesa dell’ ospedale della contea.

Lester si troverà lì per una ferita rimediata alla testa dopo averla accidentalmente impattata sulla vetrina di un negozio nel goffo tentativo di sfuggire all’atteggiamento derisorio di Sam Hess, vecchio compagno di scuola incontrato per caso in strada.

Sam Hess era un bullo che lo tormentava in continuazione, così come rivendicherà orgogliosamente ai due figli presenti all’incontro. E, a distanza di anni, la cosa non sembra essere cambiata dato che in occasione di questa sgradita e inattesa reunion continuerà a prendersi gioco di lui.

Lester, incapace di reagire, si girerà di scatto per divincolarsi dai continui scherni di Hess e dei suoi figli battendo la testa contro il vetro. Finendo, appunto, in ospedale.

Questa vicenda sarà l’argomento centrale di discussione tra Lester ed il sicario.

L’agente assicurativo si sfogherà con lo sconosciuto che, dal canto suo, manifesterà comprensione e dispenserà suggerimenti senza rivelare esplicitamente la sua “professione”, ma facendo allusioni piuttosto sospette.

Fin quando non farà una domanda secca che sgombererà il campo da qualsiasi dubbio.

Mi chiede di uccidere quell'uomo? Lei dica solo sì o no.

A questo punto Lester, un po’ esterrefatto, un po’ con l’atteggiamento di chi vuol capire se si tratti di uno scherzo o meno e un po’ tentato di rispondere sì, inizia a farfugliare qualche parola.

E in un gioco abilmente confezionato da regia, attori e sceneggiatura, Lorne Malvo percepirà una risposta positiva mai palesata da Lester, il quale, coerentemente alla sua personalità, si consegnerà acriticamente nelle mani degli eventi.

Infatti, l’assassinio di Sam Hess darà il via ad un pazzesco effetto domino che, direttamente e indirettamente, avrà delle profonde conseguenze sulla sua vita. E su quella di tante altre persone.

A partire dalla famiglia, soprattutto quella della moglie Pearl e del fratello Chazz, passando per i trafficanti di armi con i quali collaborava lo stesso Hess.

In particolare, gli scagnozzi Mr. Numbers e Mr. Wrench arrivati in città per fare chiarezza su quanto accaduto al loro corriere di fiducia.

A condurre le indagini saranno il capo del dipartimento della polizia locale, Vern Thurman, e l’agente Molly Solverson.

L’agente Bill Oswalt, invece, manifesterà un puntuale ostracismo rispetto alle ipotesi e ai sospetti dei colleghi quando vedranno un coinvolgimento diretto di Lester.

La vicenda verrà estesa anche alla polizia della vicina Duluth, impegnata a sua volta nelle indagini di un altro episodio presumibilmente collegato ai fatti accaduti nel paese confinante. E che vedranno l’agente della stradale, Gus Grimly, fare i conti con una scelta che, fosse stata diversa, avrebbe potuto evitare lo spargimento di litri di sangue.

L’omicidio di Sam Hess darà l’avvio anche alla metamorfosi di Lester che inizierà la sua graduale ed inarrestabile escalation di riscatto sociale, muovendosi tra vittimismo, manipolazione e violenza.

In quello che sarà un valzer a distanza con l’ispiratore di così tanto cinismo e istinto criminale, Lorne Malvo, che intanto continuerà a mietere vittime su vittime.

Il destino di entrambi sarà in qualche modo strettamente connesso.

Stagione 2

L’intera trama della seconda stagione gira attorno alle premesse e all’exploit che portano al massacro di Sioux Falls, episodio menzionato a più riprese durante la prima stagione.

Infatti, i personaggi del primo capitolo di Fargo utilizzano questo evento come metro di paragone per descrivere fatti cruenti e particolarmente sanguinolenti, limitandosi però alla semplice citazione come fatto già noto agli interlocutori.

A menzionarlo è soprattutto Lou Solverson, il padre di Molly con un passato da agente di polizia, prima di diventare proprietario della tavola calda più volte illustrata nella stagione precedente.

Se il ruolo di Lou Solverson nel primo capitolo è abbastanza marginale, nella seconda stagione invece è preponderante.

Dopo questa doverosa premessa, addentriamoci nella trama.

Luverne, Minnesota, anno 1979. Metti in ordine sparso una famiglia di delinquenti locali, la mafia di Kansas City, l’impreparazione della polizia, un misterioso indiano, un macellaio e la moglie con aspirazioni di scalata sociale, un incidente stradale e l’avvistamento di un ufo...et voilà, ecco tutti gli ingredienti del massacro di Sioux Falls.

Beh, detta così sembra l’incipit di una barzelletta dal discutibile potenziale umoristico, invece tutti questi elementi saranno magistralmente collegati tra loro.

Ok, gli alieni no, quelli sono il classico elemento di irrazionalità e spettacolo che non può mai mancare nelle produzioni dei fratelli Coen, ma per il resto è tutto molto logico.

Andiamo per gradi.

I Gerhardt sono un’ organizzazione criminale a conduzione familiare che dagli anni ‘30 gestisce i traffici illeciti del Minnesota e di altre zone limitrofe.

A capo dell’organizzazione c’è Otto, il capofamiglia, che però, in seguito ad un ictus, dovrà lasciare temporaneamente la leadership a sua moglie, Floyd, mentre i figli scalpitano per lo scettro.

In particolare Dodd, il più cinico e ambizioso degli eredi, che vuole accelerare l'inevitabile passaggio di consegne, a differenza del più cauto e strategico Bear.

Invece il figlio più piccolo, il giovane Rye, gode di scarsa considerazione da parte dei fratelli e viene relegato a compiti di manovalanza a causa della sua impulsività e scarsa intelligenza.

Reputazione che Rye non tarderà a confermare quando, per impressionare i fratelli, si butterà a capofitto su un improbabile business legato ad un nuovo modello di macchine da scrivere.

Ma soprattutto quando per risolvere una personale controversia giudiziaria sui conti bloccati si recherà al Waffle Hut per minacciare la responsabile della sanzione, il giudice Irma Mundt.

La Mundt, dal canto suo, si mostrerà intransigente dinanzi alle intimidazioni del ragazzo che, indispettito dal tono risoluto delle risposte, deciderà di ammazzare a sangue freddo scatenando una strage che vedrà coinvolti anche il cuoco e la cameriera del locale.

Rye uscirà claudicante dal locale dopo aver ricevuto una coltellata alla schiena.

Una volta fuori, la sua attenzione verrà completamente catturata dall’ improvvisa comparsa di un oggetto volante e luminoso: si tratta di un ufo.

Per Rye sarà una distrazione fatale in quanto, non rendendosi conto di essere finito al centro della carreggiata, verrà investito da un'automobile.

Si tratta dell’auto di Peggy Blumquist, una giovane parrucchiera con la testa tra le nuvole e i modi piuttosto stralunati.

Peggy è la moglie del garzone della macelleria del paese, Ed Blumquist, e dopo aver investito Rye deciderà di nasconderlo nel cofano della macchina, continuando a far finta di nulla.

Ed, però, lo scoprirà molto presto e i due, non conoscendo l'identità dell'uomo e soprattutto il suo background criminale, si ritroveranno a gestire il rapimento di un membro della famiglia più temibile della città.

I Gerhardt, infatti, si mobiliteranno sin da subito nelle ricerche affidando il compito a Hanzee Dent, alias Ohanzee, fedele servitore della famiglia di origine indiana, nonché abile sicario.

Ma il ritrovamento di Rye non sarà l’unica gatta da pelare per i Gerhardt.

Nel frattempo, approfittando anche delle difficoltà finanziarie della famiglia, la mafia di Kansas City - attraverso la voce di Mike Milligan - farà sapere a Floyd e ai figli che intende espandere i propri affari illeciti sui loro territori.

Quindi, con un membro della famiglia improvvisamente scomparso, una guerra con la mafia alle porte, le tensioni interne tra i figli per ereditare la leadership, le indagini di Lou Solverson insieme allo sceriffo della contea e l’imprevedibilità dei Blumquist che si rivelerà molto difficile da gestire, le sorti dei Gerhardt e di tutte le altre persone coinvolte in questa intensa e avvincente storia culmineranno nel massacro di Sioux Falls.

Dopo la strage, nulla sarà più come prima per l'intera comunità.

Stagione 3

Saint Cloud, Minnesota, anno 2010. La trama del terzo capitolo di Fargo è incentrata soprattutto sulla storia di due fratelli, Ray Stussy ed Emmit Stussy. E di come un bizzarro caso di omonimia e la conoscenza di un uomo, il misterioso V. M. Varga, cambieranno in maniera irreversibile le loro vite.

Identici nell’aspetto, a parte la differente attenzione per la cura dell’estetica, i due Stussy vivono una situazione diametralmente opposta.

Emmit è un uomo di successo, proprietario di una florida attività immobiliare specializzata nella costruzione e nella gestione di parcheggi per automobili, amato dalla moglie Grace e idolatrato dai figli.

ln altre parole, Emmit incarna appieno il sogno americano in salsa capitalistica.

Ray, invece, è un agente di custodia dall’aspetto trasandato e dai modi scapestrati fidanzato con una sua ex sorvegliata, la seducente Nikki Swango con la quale condivide la passione per i tornei di bridge (gioco di carte).

Ray vive all’ombra del fratello minore. Nei suoi confronti nutre un forte risentimento a causa di una vicenda che ritiene essere il motivo principale della ricchezza dell’uno a discapito dell’altro.

Si tratta di un evento accaduto molti anni prima, non mostrato nella serie ma menzionato a più riprese, in cui lo scaltro Emmit ottiene da Ray la collezione di francobolli di famiglia in cambio di una lussuosa Corvette.

Successivamente, questa collezione si sarebbe rivelata estremamente redditizia, diventando la base su cui Emmit costruirà la sua fortuna.

Convinto di essere stato defraudato dal fratello e intenzionato a comprare un anello per fare la proposta di matrimonio a Nikki, Ray rivendicherà la proprietà di un francobollo della collezione che Emmit ancora custodisce in una cornice appesa nel suo ufficio, dal valore di circa 30 mila dollari.

Si tratta di un francobollo con un difetto di stampa, particolarmente ambito dai collezionisti.

Dopo l’ennesimo rifiuto categorico di Emmit, Ray assolderà un delinquentucolo che tiene in custodia per rubare l'ambito francobollo.

Ma le cose non andranno come previsto ed il ladro, maldestramente, si renderà artefice di uno scambio di persona: si recherà presso l’abitazione di un altro Emmit Stussy, uccidendolo.

L'omicidio attirerà le attenzioni della figliastra della sfortunata vittima che, ironia della sorte, è Gloria Burgle, il capo della polizia di Eden Valley.

La Burgle non crederà affatto alla storia della rapina finita male e cercherà di ricostruire l'accaduto.

Intanto, anche per il “vero” Emmit le cose non non si metteranno bene quando nel suo ufficio si presenterà un personaggio losco e misterioso: un tal di nomeV. M. Varga.

L’uomo dice di rappresentare l’istituto di credito che un anno primo aveva erogato un prestito oneroso all’azienda di Stussy.

Ma nel momento in cui Emmit vorrà restituire i soldi e gli interessi dovuti, il signor Varga li rifiuterà togliendosi la maschera e rivelando al giovane imprenditore di avere ben altri progetti in mente.

In un modo o nell’altro, sia Emmit che Ray si ritroveranno in mezzo ad un labirinto criminale senza un’apparente via di fuga.

Stagione 4

La quarta stagione rappresenta la parentesi gangster di Fargo.

Kansas City, Missouri, anno 1950. Dopo un’alternanza di potere malavitoso tra ebrei, irlandesi ed italiani, il gruppo degli afroamericani fa il suo trionfale ingresso nello scenario criminale della città.

Per salvaguardare la pace, e soprattutto i rispettivi interessi economici, il clan italiano dei Fadda e quello degli afroamericani raggiungono una tregua grazie ad un’intesa raggiunta tra i due capi: Donatello Fadda e Loy Cannon.

Per suggellare l’accordo e avere la garanzia che venga rispettato, entrambi i boss daranno il proprio figlio minore in custodia alla famiglia del rivale.

A prendersi cura del giovane Satchel Cannon, figlio di Loy, sarà Patrick Milligan detto Rabbi.

Gli equilibri di questa pace diventeranno piuttosto precari quando Donatello Fadda, in seguito ad un incidente alquanto bizzarro, sarà costretto al ricovero ospedaliero durante il quale morirà.

Morte che non sarà naturale, ma che avverrà a causa di una complicazione indotta da un’infermiera sadica e stralunata, Oraetta Mayflower, su regia del figlio maggiore del boss, l’ambizioso Josto Fadda.

Anche in questo caso, con una dinamica simile a quella della prima stagione, Josto acconsentirà all’eutanasia del padre in un gioco tra il detto ed il non detto.

Evidentemente, l’ospedale è il luogo dei finti malintesi in Fargo.

Ad ogni modo, la morte di Donatello accentuerà la tensione tra le due parti.

A complicare ulteriormente le aspettative di una convivenza serena tra italiani e afroamericani si aggiungerà un altro evento: l'arrivo in città di Gaetano Fadda, un uomo rozzo, impulsivo e violento che vorrà contendere al fratello Josto il comando del clan.

Le vicende delle due organizzazioni criminali s'intrecceranno anche con quelle della famiglia Smutny.

In particolare, con la figlia Ethelrida Pearl (che funge da sorta di voce narrante di tutta la storia) e con sua zia Zelmare Roulette, un'esperta rapinatrice evasa di prigione insieme alla compagna Swanee Caps.

Le due galeotte si renderanno artefici di una mossa che metterà ancora più a repentaglio gli equilibri di una pace già fortemente a rischio.

Nel frattempo, sulle loro tracce si muoverà l’integerrimo agente, Dick Wickware, affiancato dall’agente Odis Wells, poliziotto a libro paga della famiglia Fadda.

Insomma, tanti personaggi, tante vicende che s’intrecciano, tanti morti, tanti vinti e pochissimi vincitori.

FARGO - RECENSIONE SENZA SPOILER

Che sia una delle serie tv più cinematografiche di sempre, è indubbio. Che ogni singolo fotogramma sia impregnato di una ricercatezza rara da trovare sul piccolo schermo, anche.

Ma andando oltre ai preziosismi tecnici, a rendere davvero avvincente Fargo è un elemento tanto banale quanto determinante per qualsiasi giudizio: le storie raccontate sono dannatamente belle.

Tutte e cinque.

Guardare Fargo è un’esperienza simile alla costruzione di un enorme puzzle i cui tasselli, appena aperta la scatola, sembrano assolutamente incompatibili tra loro, ma che pian piano, pezzo dopo pezzo, con enorme soddisfazione iniziano ad acquisire una sorprendente organicità.

Se è vero che la struttura è abbastanza classica, circolare, in cui nulla è lasciato in sospeso, è altrettanto vero che l’epilogo di ogni stagione è assolutamente credibile grazie alla capacità degli sceneggiatori di armonizzare magistralmente numerosi intrecci e personaggi apparentemente distanti tra loro.

Così come interessanti sono le tematiche affrontate.

In particolare, quattro tematiche: riscatto, ambizione, fortuna ed emarginazione.

La vicenda di Lester in occasione della prima stagione ricorda vagamente quella di Walter White in Breaking Bad: un uomo che reagisce alla subalternità sociale sfociando nella deriva opposta.

A differenza di Walter il cui passaggio al lato oscuro è molto più sfumato e complesso, la trasformazione di Lester sarà repentina, quasi brusca. Il suo riscatto si esprimerà attraverso un vortice di crimine e violenza a cui soltanto il riscatto di altri personaggi saprà dare una soluzione definitiva.

L’ambizione, invece, è un sentimento che anima praticamente tutti i protagonisti della seconda stagione. Rye alla ricerca dell’approvazione dei fratelli. La voglia di leadership di Dodd. Mike Milligan e le aspirazioni di “carriera” nella mafia. I sogni di una vita familiare di Peggy Blumquist. E le smanie di protagonismo della polizia che rincorrerà le prime pagine sui giornali.

Ambizione che offuscherà la mente dei personaggi portandoli quasi sempre a fare delle scelte piuttosto discutibili.

Nel terzo capitolo riecheggia, in più circostanze, l’eterna associazione tra sorte e destino, con vaghi richiami a Match Point di Woody Allen.

Spesso, durante questa stagione, verrà rimarcata l’importanza di trovarsi al posto giusto nel momento giusto.

La parentesi gangster, ovvero la quarta stagione, a larghi tratti ricorda una narrazione stile Spike Lee: le vicende dei Fadda e del gruppo capeggiato da Loy Cannon diventano anche il pretesto per affrontare il tema delle minoranze negli Stati Uniti. E di come la criminalità potesse essere, in particolare negli anni ‘50, uno dei pochi espedienti per uscire dall’emarginazione sociale.

In definitiva, Fargo sta alle serie tv come i Queen stanno alla musica: entrambi sono degli straordinari esempi di come intrattenimento e sublimazione artistica possano andare di pari passo.

FARGO - CURIOSITÀ SENZA SPOILER

  1. La prima stagione vede protagonisti Billy Bob Thornton (Babbo Bastardo) e Martin Freeman ( Sherlock) rispettivamente nei panni di Lorne Malvo e Lester Nygaard. Pare che lo stesso Thornton sia stato l’ideatore del look del suo personaggio e che i capelli se li sia tagliati da solo. Effettivamente, quella improbabile frangetta dava proprio l’impressione di essere stata realizzata con l’aiuto di un righello. La parte dell'agente Bill Olson, invece, è stata affidata a Bob Odenkirk, una garanzia quando si parla di serie tv di un certo livello (Better Call Saul, Breaking Bad, How I Met Your Mother).
  2. Tra gli interpreti della seconda stagione, invece, spiccano le presenze di Kirsten Dunst (Spider-Man) e Jesse Plemons (Black Mirror) nei panni di Peggy e Ed Blumquist. Ebbene, sul set è scattato l’amore tra i due ed attualmente vivono una relazione sentimentale dalla quale è nato il piccolo Ennis Howard. Insomma, i due stanno realizzando quello stesso sogno di vita familiare tanto agognato dai Blumquist nella serie.
  3. Nella terza stagione il grande protagonista è Ewan McGregor (Trainspotting) che interpreta sia Emmit che Ray Stussy. Inizialmente l’attore non era molto convinto di farne parte perché riteneva che trasformare un film ben riuscito in una serie tv non fosse una buona idea. Ma dopo aver visto le prime due stagioni, non ha più esitato nell’accettare il progetto. Fortunatamente per lui. E soprattutto per noi.
  4. Tra i protagonista della quarta stagione c’è anche un sorprendente Chris Rock (L’altra sporca ultima meta) nei panni del malavitoso Loy Cannon, personaggio inedito per un attore come lui abituato ad interpretare ruoli comici. Una sfida brillantemente superata e che ha portato lo stesso Rock a definirla la migliore parte della sua carriera.
  5. L’ultimo capitolo di Fargo è a forti tinte italiane. Ad interpretare il ruolo di Gaetano Fadda è Salvatore Esposito (Gomorra) mentre Francesco Acquaroli (Suburra) veste i panni di Ebal Violante, stretto consigliere della famiglia Fadda. Piccola parte anche per Tommaso Ragno nel ruolo di Donatello Fadda. Grazie alla loro ottima performance, possiamo tranquillamente affermare che tutti e tre siano riusciti a mantenere alta la bandiera tricolore. Bravi!
  6. L'Italia è presente anche nella soundtrack. Infatti nella terza stagione, quando Ray e Nikki partecipano ad un torneo di bridge, parte in sottofondo Prisencolinensinainciusol di Adriano Celentano, canzone che si sposa alla perfezione con il ritmo visivo della scena. Ecco, la ricercatezza riservata a questa produzione emerge anche da simili dettagli.
  7. Fargo è una serie tv pluripremiata che ha vinto svariati Emmy e Golden Globes e che ha fatto registrare ascolti record, oltre ad un apprezzamento quasi unanime da parte della critica. E non può essere una coincidenza che questa serie metta d’accordo veramente tutti, dai cultori del cinema a chi, semplicemente, accende la televisione per svagarsi un po’. Probabilmente è il suo più grande pregio.

Vedi anche