Boris

Boris

Boris funziona perché è spassoso leggero dissacrante ed è riuscito a diventare un cult senza prendersi troppo sul serio.

Non è un caso se per un periodo era diventato impossibile...

Boris funziona perché è spassoso, leggero, dissacrante ed è riuscito a diventare un cult senza prendersi troppo sul serio.

Non è un caso se per un periodo era diventato impossibile aprire Facebook o Instagram e non trovare un meme con una citazione di René Ferretti o Stanis La Rochelle, i due protagonisti della serie.

Un po’ come successo per The Office, anche Boris - grazie ai Social - ha conosciuto un improvviso slancio di popolarità a distanza di anni dalla messa in onda dell’ultimo episodio.

Consenso che ha spinto prima Netflix ad inserirla nuovamente in catalogo e poi Disney Plus a produrre la realizzazione di una quarta stagione a distanza di tempo.

Effettivamente l’idea alla base della sitcom è geniale, declinando un aggettivo tanto caro allo stesso René Ferretti.

In particolare, si è rivelata originale e vincente la scelta di fotografare la follia dello show business attraverso il racconto di quello che accade sul set di una scadente fiction televisiva, tra attori stralunati, registi approssimativi, tecnici alienati e produttori taccagni.

Boris, però, non prende in giro soltanto il mondo della televisione (prendendosi in giro): la serie ironizza in maniera brillante su usi e costumi degli italiani.

Ma cos’è che la rende così speciale? Se vuoi scoprirlo e magari vuoi saperne qualcosa in più prima di iniziare a vederla, sei nel posto giusto.

Qui troverai trama, recensione e curiosità senza spoiler.

Boris

Genere:
Comedy Comedy
Sensazioni:
Irriverenza Irriverenza Divertimento Divertimento
Su:
disney-plus
Cast:
René Ferretti
Francesco Pannofino
Stanis La Rochelle
Pietro Sermonti
Alessandro
Alessandro Tiberi
Arianna Dell'Arti
Caterina Guzzanti
Corinna Negri
Carolina Crescentini
Duccio Patané
Ninni Bruschetta
Diego Lopez
Antonio Catania
Pubblicato il: 17/06/2022
Aggiornato il: 28/09/2024

BORIS - TRAMA SENZA SPOILER

Boris inizia con il primo giorno sul set di Alessandro, un giovane stagista (non retribuito) con aspirazioni da regista che entra a far parte della troupe di “Occhi del Cuore”, un'improbabile medical fiction, affiancando la stacanovista ed esigente Arianna, assistente alla regia.

Sin dal primo giorno di riprese, Alessandro s’immergerà in un mondo completamente diverso da quello che si era immaginato.

Orari impossibili. Attori imprevedibili. Raccomandazioni politiche ad ogni latitudine del set. E qualsiasi accenno di ricercatezza artistica smorzata sul nascere dalla necessità di non disorientare i telespettatori e di “portarsi a casa la giornata”, come spesso ribadisce il regista della fiction, Renè Ferretti.

Ed è proprio il personaggio di René ad essere l’anima comica della serie

Sarcastico, paraculo e meravigliosamente rassegnato alla mediocrità della fiction che sta dirigendo.

Accompagnato sul set dal suo fedelissimo amico Boris, un pesciolino rosso che funge da amuleto personale chiamato così in onore del celebre tennista Boris Becker, René approccia alla regia come un impiegato comunale che deve timbrare il cartellino, fatta eccezione per qualche sporadico guizzo di riscatto artistico.

"A cazzo di cane”, infatti, è il suo mantra ed è la raccomandazione che ricorda a tutti i collaboratori, attori e tecnici, prima di ogni ciak.

L’importante, per lui, è filmare il maggior numero possibile di scene e di terminare il lavoro senza intoppi, in barba a qualsiasi velleità poetica.

Insomma, ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo.

Ma le intenzioni del regista si scontreranno spesso e volentieri con diversi imprevisti, tra cui i capricci dei due attori principali della fiction: Corinna Negri e Stanis La Rochelle.

Corinna è una ragazza con la testa tra le nuvole che non perderà occasione per appesantire il clima sul set con il suo atteggiamento fragile e nevrotico.

Le sue doti recitative verranno puntualmente commentate dallo stesso René che non esiterà a definire l’attrice una “cagna maledetta”.

Stanis è l’altra colonna portante della risata in Boris

Eccentrico ed egocentrico, mitomane, snob e assolutamente cringe, nella fiction interpreta il ruolo del protagonista, il dottor Giorgio Corelli.

Convinto di essere un grandissimo attore, di stampo anglosassone come piace definirsi, la supponenza di Stanis verrà spesso assecondata da tutta la troupe.

Il famoso meme con l’esclamazione “Genio!” fa proprio riferimento all’atteggiamento di finto compiacimento del regista nei confronti delle performance e delle strampalate iniziative di Stanis.

La stravaganza in Boris toccherà l’apice durante la seconda stagione con l’ingresso del personaggio di Mariano Giusti che in “Occhi del Cuore” interpreta il ruolo di un fantomatico conte, personaggio cruciale della fiction.

Gestire Mariano sarà un’impresa ardua per tutti, soprattutto per il povero Alessandro che diventerà bersaglio delle sue inquietanti e moleste attenzioni.

La follia sul set non si limita agli attori, ma si estende a tecnici e collaboratori

A partire da Duccio Patané, scarso direttore della fotografia nonché assiduo cocainomane, passando per Biascica, capo elettricista con la fissa per i sindacati: entrambi faranno di tutto per lavorare poco e, soprattutto, a scrocco degli altri.

Poi c’è Itala, segretaria di edizione messa in quel ruolo grazie alla classica raccomandazione politica, la truccatrice Gloria e l’altro stagista, Lorenzo, denominato “lo schiavo”.

Sergio, invece, è il direttore di produzione dal braccino corto mentre Diego Lopez è il delegato della rete incaricato di assicurarsi che la fiction sia conforme al politicamente corretto preteso dai vertici dell’azienda.

Infine ci sono i tre sceneggiatori che tra un aperitivo a base di champagne ed una vacanza in barca, di tanto in tanto, si degnano di scrivere qualche riga di copione.

Spesso scopiazzando o arronzando.

Tirando le somme, la trama racconta le vicissitudini della troupe durante la realizzazione delle riprese di “Occhi del Cuore tra le bizze degli attori, gli scazzi di René, le decisioni della rete sulle tematiche da affrontare, l’influenza delle elezioni politiche, il rapporto con i fan della serie e con i giornalisti, le stucchevoli capriole della sceneggiatura, la dura legge degli ascolti, le bizzarri logiche nella scelta delle comparse e tanto altro ancora.

Ma la ricetta segreta di Boris non è da ricercare nella storia

La serie fa ridere in maniera convinta, spontanea, soprattutto perché riesce a coniugare perfettamente intelligenza e cazzeggio. Ricercatezza e semplicità.

Forse come nessun’altra sitcom.

La qualità ci fa schifo!” grida René a tutti i suoi collaboratori in una delle tante scene epiche della serie.

Caro René, noi ci permettiamo di dissentire. Amiamo la qualità ed è per questo motivo che troviamo impossibile restare indifferenti dinanzi a questa esilarante serie.

BORIS - RECENSIONE SENZA SPOILER

Apparentemente destinata alla cerchia ristretta degli addetti ai lavori del mondo televisivo, Boris è una sitcom ideata e sviluppata per far ridere tutti, a patto che si superi il pregiudizio di elitarismo che può scaturire dopo un primissimo approccio alla serie.

Si potrebbero sprecare paroloni per Boris e parlare di un brillante esperimento di ironia applicata alla metanarrazione sulla tv.

O, più volgarmente, di televisione che si autopercula e che al contempo offre uno spaccato divertente e surreale del nostro Paese. Perché, in fin dei conti, poche cose riescono a restituire lo spessore culturale e politico di una nazione come il palinsesto della principale emittente nazionalpopolare.

Ma non è certamente questo il segreto del successo della serie

Successo, a dire il vero, arrivato soltanto a distanza di anni dopo un’accoglienza abbastanza fredda quando venne trasmesso in prima visione su FX, canale satellitare del pacchetto Sky.

Innanzitutto, c’è da sottolineare il fondamentale contributo del cast.

A partire da uno strepitoso Francesco Pannofino, nei panni di René Ferretti, passando per Pietro Sermonti, alias Stanis La Rochelle, e Ninni Bruschetta, ovvero Duccio Patané, fino ad un Corrado Guzzanti in stato di grazia che nella seconda stagione interpreta Mariano Giusti, il conte: un personaggio mentalmente instabile in preda a visioni mistiche e deliri religiosi.

Poi c’è la brillante sceneggiatura a firma di Luca Vendruscolo, del compianto Mattia Torre e di Giacomo Ciarrapico che gioca molto sulla contrapposizione tra la patina riservata al mondo della fiction italiana in cui la realtà viene idealizzata, edulcorata per renderla digeribile al grande pubblico, ed il cinismo quasi brutale che orienta tutta la catena di produzione, dai finanziatori ai tecnici sul set passando per il regista e gli attori.

Contrasto sintetizzato soprattutto nel personaggio di Stanis: tanto moderato e confortante nei panni del dottor Giorgio Corelli quanto stravagante, opportunista e imprevedibile a fari spenti.

Boris ironizza a più riprese sull' incompatibilità tra ambizione artistica ed esigenze della televisione mainstream

La qualità viene percepita come una minaccia, ed è su questo paradosso che è incentrata buona parte della vena comica. E, in un certo senso, il luogo in cui risiede la nota amara della serie.

In fondo, il set di Occhi del Cuore può essere visto anche come metafora di un Paese in cui l'approssimazione prevale sul talento. La conoscenza politica prevale sul merito. Il trash prevale sulla cultura.

Boris racconta tutto questo e lo esorcizza attraverso l'unico strumento in grado di seppellire una legittima indignazione: il sarcasmo.

BORIS - CURIOSITÀ SENZA SPOILER

  1. La sigla di Boris è stata realizzata da Elio e Le Storie Tese. La canzone si chiama "Gli Occhi del Cuore" ed è inserita all’inizio e alla fine di ogni puntata. Intro rinnovata sempre dalla stessa band per la quarta stagione, uscita a distanza di ben 12 anni dalla terza.
  2. Boris vanta diverse comparsate di lusso nell’arco di tutte le stagioni. Marco Giallini, Valerio Mastandrea, il Trio Medusa, Luisa Ranieri, Laura Morante, Valentina Lodovini, Massimiliano Bruno e persino il gorilla della pubblicità del Crodino.
  3. Ma il cameo più esilarante è quello di Paolo Sorrentino nei panni di se stesso. Il regista napoletano approda sul set diOcchi del Cuore rendendosi protagonista di una meravigliosa parentesi autoironica.
  4. Oltre alla serie tv,e siste anche il film di Boris in cui Renè Ferretti si troverà alle prese con il grande passo verso il cinema.
  5. Nella sitcom ci sono alcunecitazioni di altre serie tv. Per esempio, il primo episodio della seconda stagione si apre con un palese tributo aLost. In un altro passaggio, invece, lo schermo si divide in riquadri che ritraggono contemporaneamente diversi personaggi: insomma, la classica tecnica degli split screen caratteristica della serie tv poliziesca24.
  6. Ad interpretare Arianna è Caterina Guzzanti, figlia di Corrado e ovviamente sorella di Sabina. Caterina ha dichiarato che per interpretare il ruolo di Arianna si è ispirata all'assistente alla regia di Boris. Che, manco a dirlo, si chiama come il suo personaggio: Arianna.
  7. Purtroppo uno dei tre sceneggiatori, il talentuoso Mattia Torre, è venuto a mancare nel 2019 al termine di una lunga malattia. Lo stesso infausto destino è toccato anche aRoberta Fiorentini, attrice che nella serie ha interpretato Itala, deceduta nello stesso maledetto anno.
  8. Le riprese sono ambientate in diversi edifici e teatri romani.
  9. Secondo Fox Italia, ovvero il network che ha prodotto la realizzazione di Boris, il successo della serie è il frutto di un mix dipirateria e passaparola, considerando i bassi ascolti che fece registrare quando fu mandato in onda in prima visione.

Vedi anche