Hunters

Hunters

Un gruppo di ebrei a caccia di nazisti a distanza di 30 anni dalla fine della guerra: Hunters è una serie provocatoria che parla di una vendetta mai avvenuta e...

Un gruppo di ebrei a caccia di nazisti a distanza di 30 anni dalla fine della guerra: Hunters è una serie provocatoria che parla di una vendetta mai avvenuta e di quelli che sarebbero stati i suoi risvolti più cruenti, ossessivi e paranoici.

Parliamo senz’altro di una produzione ben realizzata, appassionante, che restituisce il giusto mix di suspense e black humour.

E poi c’è Al Pacino: insomma, non uno qualsiasi.

Se prima di iniziarla vuoi saperne qualcosa in più, su questa pagina puoi trovare trama, recensione e curiosità senza spoiler .

Hunters

Genere:
Azione Azione
Sensazioni:
Suspense Suspense Irriverenza Irriverenza
Su:
prime-video
Cast:
Meyer Offerman
Al Pacino
Jonah Heidelbaum
Logan Lerman
Lonny Flash
Josh Radnor
Sorella Harriet
Kate Mulvany
Roxy Jones
Tiffany Boone
The Colonel
Lena Olin
Biff Simpson
Dylan Baker
Joe Mizushima
Louis Ozawa Changchien
Avviso sui contenuti:
Violenza
Aggiornato il: 18/12/2024

HUNTERS - TRAMA SENZA SPOILER

Brooklyn, Stati Uniti, 1977. Nonostante siano passati quasi 30 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, il partito nazista è ancora vivo, ben mimetizzato nella società americana.

Alcuni gerarchi nazisti, sfuggiti ai processi post guerra, hanno cambiato identità e conducono una vita normale, perfettamente integrati nella middle class statunitense tra un lavoro rispettabile (spesso nel governo o in posizioni di potere) e un barbecue con i vicini.

Nessuno sembra dargli la caccia.

Sembra, appunto, perché in realtà qualcuno li sta cercando. Eccome se li sta cercando.

Ma andiamo per gradi

La trama entra subito nel vivo quando Jonah, un giovane ebreo alle prese con piccoli traffici di droga per tirare avanti, viene svegliato in piena notte dalla voce piuttosto alterata di sua nonna Ruth che sta discutendo animatamente con un’altra persona al piano di sotto.

Il giovane cerca di origliare con discrezione, poi sente improvvisamente partire un colpo di pistola prima di fiondarsi precipitosamente giù dalle scale.

Ciò che vedrà sarà sua nonna seduta sulla poltrona in punto di morte, sparata a sangue freddo.

Jonah non riesce a vedere il volto dell’omicida, ma ricorda la frase ripetuta più volte da sua nonna prima che venisse uccisa.

“Non puoi nasconderti”: una frase che induce Jonah a pensare che l’assassino fosse qualcuno che la nonna già conoscesse.

In preda alla disperazione e a mille interrogativi, un inconsolabile Jonah accoglie i cari per il tradizionale rinfresco funebre ebraico.

È in questa occasione che incontra per la prima volta un tal di nome Meyer Offerman: un uomo facoltoso che rivela al ragazzo di aver condiviso con Ruth lo stesso campo di concentramento, prima di offrirgli il suo supporto morale ed economico.

Jonah inizia a rovistare tra i cassetti della nonna alla ricerca di indizi

Tra le varie cianfrusaglie, Il ragazzo trova una lettera in cui la nonna descrive la morte dei suoi genitori avvenuta nel campo di concentramento davanti ai suoi occhi. E di come un ragazzo di nome Meyer le salvò la vita.

Meyer Offerman, appunto, l'uomo presentatosi al ragazzo durante il rinfresco.

In quella lettera, Ruth parla anche di smania di vendetta e di un desiderio di uccidere che non pensava avrebbe mai provato nella vita.

Insieme alla lettera, Jonah trova anche un pugnale d’oro, griffato con simboli ebraici.

Senza andare nello specifico, ti basti sapere che questo pugnale metterà Jonah nei guai e che Meyer Offerman pagherà la cauzione per farlo uscire di prigione.

Quando Jonah andrà nella mega villa di Meyer per ringraziarlo e per dirgli che gli restituirà i soldi, scoprirà in maniera casuale una stanza segreta piuttosto simile ad una misteriosa sala investigativa, con tanto di foto e fascicoli.

A catturare la sua attenzione sarà una foto scattata fuori alla sua abitazione

Foto in cui si ritrae un uomo: il ragazzo ipotizza essere l’assassino della nonna.

Nonostante l’invito di Meyer a non interrogarsi ulteriormente sulla faccenda, Jonah sfrutta un piccolo dettaglio di quella foto per risalire all’identità dell’omicida e consumare la sua vendetta.

Le cose prenderanno una piega inaspettata ed i risvolti porteranno il ragazzo a ricomporre tutti i pezzi del puzzle.

Questo è il succo: la nonna, Ruth, era un membro dei cosiddetti Hunters, un gruppo di ebrei coordinato e finanziato da Meyer Offerman che dà la caccia ai nazisti superstiti che l’hanno fatta franca.

La squadra messa in piedi da Offerman è composta da varie personalità

Ciascuna delle quali con attitudini e "specialità" differenti.

Roxy Jones è una brillante, agile e bellissima ragazza di colore con un invidiabile look dance music anni ‘70.

Lonny Flash è un attore ebreo di film scadenti, narcisista e con un discutibile senso dell’umorismo. Ma ha anche dei difetti.

Sorella Harriet, invece, è una suora assetata di sangue nazista, probabilmente la più cinica e spietata del gruppo.

Poi c'è Joe Mizushima, un soldato giapponese che parla poco, ma estremamente abile nell’eseguire gli ordini.

Mindy e Murray Markowitz, infine, sono una coppia di sopravvissuti ai campi di concentramento che metterà a disposizione del team le proprie abilità strategiche, oltre che un’inaspettata dimestichezza con le armi da fuoco.

Jonah entrerà a far parte degli Hunters

Nel frattempo, un gruppo dirigente del partito nazista capeggiato da una misteriosa donna chiamata “il colonnello” sta lavorando sotto traccia per tornare ai nefasti di un tempo e dar vita al Quarto Reich.

Il lavoro diplomatico spetta a Biff Simpson, ex generale nazista ben inserito nelle istituzioni americane, mentre il compito di fermare gli Hunters viene affidato a Travis Leich, un pazzo squinternato con una svastica tatuata sulla spalla reclutato per le sue spontanee iniziative di violenza fredda e gratuita a discapito di ebrei e persone di colore.

Intanto, l’agente dell’FBI, Millie Morris, si troverà quasi accidentalmente sulle tracce di cacciatori e nazisti, ma ben presto si renderà conto di avere a che fare con qualcosa di molto più grande di lei.

La serie, quindi, va avanti come una specie di caccia del gatto col topo, con i ruoli che si invertiranno più volte con il susseguirsi degli eventi.

HUNTERS - RECENSIONE SENZA SPOILER

Black humor, piogge di proiettili e un pizzico di approccio pulp che non guasta, senza disdegnare un passaggio ad alto impatto emozionale riservato ad una strepitosa penultima puntata: Hunters è senz’altro una serie moderna, narrativamente fluida, che parla di nazisti ed ebrei in un modo irriverente. A tratti dissacrante.

Forse nulla di nuovo pensando a Bastardi senza gloria di Tarantino, ma in questa suggestiva rivisitazione storica targata Prime Video si cela una maggiore ambizione di ricostruire uno scenario storicamente possibile, a distanza di 30 anni dalla fine della guerra e dei processi ai nazisti.

Anche qui si capovolgono i ruoli, con gli ebrei che vanno a caccia di nazisti. Però, l’approccio è diverso.

Meno splatter, più fumettistico

Ma non è questo l’aspetto più interessante.

Sebbene confusa e con risvolti forse troppo paradossali, Hunters resta una serie intrigante perché va oltre al racconto della vittima che diventa carnefice, restituendo ad una ipotetica vendetta armata degli ebrei una dimensione quasi patologica.

Maniacale.

La serie, infatti, si fonda su un paradosso che ha il sapore della beffa per questo gruppo di ebrei che vuole farsi giustizia da sé, ma che finisce con il rimanere imprigionato nella spasmodica ricerca di una rivalsa che assumerà sempre di più le sembianze di un’ossessione.

Una prigione mentale, magari lontana anni luce dai soprusi fisici e psicologici subiti nei campi di concentramento.

Ma pur sempre una prigione

Con tutte le negazioni che comporta.

Vivere bene è la miglior vendetta”, dirà Meyer Offerman a Jonah, quasi ad anticipare la morale della serie sin dalla prima puntata.

Un monito che resterà inascoltato e che cela quell’alone di malinconia tipico del destino amaro che spetta a chi, suo malgrado, diventa vittima della propria reazione.

HUNTERS - CURIOSITÀ SENZA SPOILER

  1. Pare che la serie sia ispirata a eventi reali e al gruppo di cacciatori di nazisti noto come The Nazi Hunters. Secondo alcune ricostruzioni, sembra che questo gruppo sia esistito realmente e che molti membri provenissero dal Mossad, ovvero i servizi segreti israeliani. Chissà.
  2. Dal canto suo, David Weil - creatore della serie - ha rivelato che l'ispirazione gli sia venuta ascoltando alcuni incredibili racconti di sua nonna su un gruppo di nazisti che si nascondeva in America.
  3. Alcuni episodi sono stati diretti da registi di fama, come Alfonso Gomez-Rejon e Wayne Yip. Questo ha contribuito a conferire alla serie una varietà di stili visivi e prospettive creative.
  4. Gli attori della serie hanno subito un rigoroso addestramento per prepararsi alle loro scene d'azione, lavorando con istruttori specializzati in arti marziali e armi da fuoco per rendere realistiche le sequenze di combattimento.
  5. La serie ha suscitato dibattiti e discussioni sul tema dell'Olocausto e della sua rappresentazione nei media. Molti spettatori hanno apprezzato l'approccio audace e non convenzionale della serie, mentre altri hanno criticato la sua rappresentazione violenta e sensazionalistica.

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