Dark

Dark

Premessa d’obbligo: Dark non è per tutti. La trama cervellotica rende la visione di questa serie tv abbastanza faticosa a chi sta semplicemente cercando intrattenimento e spensieratezza.

Al contrario è una...

Premessa d’obbligo: Dark non è per tutti. La trama cervellotica rende la visione di questa serie tv abbastanza faticosa a chi sta semplicemente cercando intrattenimento e spensieratezza.

Al contrario, è una serie assolutamente consigliata per chi ama le storie complesse e ben architettate, dai risvolti imprevedibili.

Imperdibile, invece, per gli appassionati di teorie sui viaggi nel tempo.

Seppur sia impegnativa da seguire, tanto che ad un certo punto potresti persino avere la sensazione di non aver capito un tubo, Dark è senza alcun dubbio una delle migliori produzioni Netflix.

Per distacco, tra le più coraggiose e meno commerciali dell’intero catalogo.

E poi, seppur sia una serie molto enigmatica, alla fine tutte le domande avranno delle risposte. Più o meno.

Destinata a diventare un cult nel giro di qualche anno, se prima di iniziare Dark vuoi saperne qualcosa in più sei nel posto giusto.

Come tutti gli altri post pubblicati su questa guida alle serie tv, qui troverai trama, recensione e curiosità senza spoiler.

Dark

Genere:
Thriller Thriller
Sensazioni:
Suspense Suspense
Su:
netflix
Cast:
Jonas Kahnwald
Louis Hofmann
Martha Nielsen
Lisa Vicari
Ulrich Nielsen
Oliver Masucci
Lo straniero
Andreas Pietschmann
Franziska Doppler
Gina Alice Stiebitz
Hannah Kahnwald
Maja Schone
Bartosz Tiedemann
Paul Lux
Avviso sui contenuti:
Uso di sostanze stupefacenti, Scene di suicidio
Pubblicato il: 25/06/2022
Aggiornato il: 28/09/2024

DARK - TRAMA SENZA SPOILER

La differenza tra passato, presente e futuro è solo un’illusione ostinatamente persistente ”.

Ad aprire Dark è questo celebre aforisma di Albert Einstein.

La citazione funge da avvertimento allo spettatore: per immergersi appieno nella storia, è necessario abbandonare i concetti canonici legati al tempo.

Soltanto in questo modo potrai comprendere meglio tutto quello che accadrà nella piccola cittadina di Winden, in Germania, scenario principale della serie.

Insomma, una sorta di libretto delle istruzioni prima dell’uso.

Ieri, oggi e domani sono soltanto delle convenzioni”, puntualizza subito dopo una misteriosa voce narrante. Che poi rassicura: “ogni cosa è collegata”.

In altre parole: non disperare se ad un certo punto potresti avere un pizzico di confusione. Resisti all’impulso di spegnere la tv perché i tuoi dubbi saranno fugati.

Premessa obbligatoria, adesso partiamo con la trama

Un suicidio, una lettera, alcuni bambini scomparsi nel nulla, delle grotte che sembrano non portare da nessuna parte ed una centrale nucleare: in ordine sparso, ecco gli elementi cruciali di questa intricata storia.

Ma andiamo per gradi.

Tutto inizia il 21 giugno 2019 con il suicidio di Michael Kahnwald, padre di Jonas, uno dei protagonisti della serie.

Prima di impiccarsi nella mansarda di casa sua, Michael deposita sulla scrivania una lettera di addio che non dovrà essere aperta prima delle 22:13 del 4 novembre, come tiene a raccomandare sul lato frontale della busta.

A questo punto, la storia fa un piccolo balzo in avanti di quattro mesi e riparte da questa fatidica data

Jonas, nel frattempo, non ha trovato alcuna lettera del padre ed è in terapia da uno psicologo.

Durante il tragitto per andare a scuola, dopo un lungo periodo di assenza, il ragazzo vede le strade tappezzate di affissioni che segnalano la scomparsa di Erik Obendorf, un compagno di scuola.

Intanto la madre di Jonas, Hannah, nonché vedova di Michael, intrattiene una relazione segreta con Ulrich Nielsen, uno dei poliziotti impegnati insieme al capo del dipartimento, Charlotte Doppler, nelle indagini per il ritrovamento di Erik.

Ulrich è sposato con Katharina, la preside della scuola, ed è il padre di tre figli: Magnus, Martha e Mikkel.

Tra Jonas e Martha c’è un sentimento irrisolto, leggermente dissipato durante il periodo di lontananza del ragazzo, ma non completamente svanito. Periodo in cui Martha si è avvicinata sentimentalmente all’amico del cuore di Jonas, Bartosz Tiedemann.

Beh, quasi un cliché.

Intanto, a scuola non si parla d’altro della scomparsa di Erik

Tra una chiacchiera e l'altra, Bartosz confida a Jonas di conoscere il posto segreto in cui il ragazzo era solito nascondere la droga che abitualmente rivendeva a scuola: luogo che si trova in prossimità delle grotte di Winden, nelle vicinanze della centrale nucleare.

Il giovane, quindi, propone al suo gruppo di amici che include Jonas, Martha e suo fratello maggiore, Magnus, di recarsi alle caverne per cercare la droga invenduta.

Intanto, le immagini mostrano un Erik spaventato all’interno di una stanzetta per bambini arredata con un’eccentrica carta da parati mentre in sottofondo, dagli altoparlanti della televisione, risuonano le note di una canzone degli anni ‘80, la celebre “You Spin Me Round” dei Dead or Alive.

Al centro della stanza, invece, è posizionata una sedia di legno con alcuni elettrodi piuttosto rudimentali attaccati ai lati.

Attenzione: Erik non è il primo ragazzino ad essere improvvisamente scomparso nella storia della cittadina di Winden

Infatti, Jana Nielsen, la madre di Ulrich, durante una conversazione con il figlio ricorda le analogie tra la scomparsa di Erik e quella di Mads, l’altro suo figlio, avvenuta circa 33 anni prima.

Ricapitolando: suicidio di Michael, ragazzi che vogliono recarsi alle grotte alla ricerca della droga incustodita, Erik rapito e rinchiuso in una surreale cameretta per bambini, scomparsa di Erik che ricorda quella di Mads Nielsen, il fratello di Ulrich, avvenuta tre decenni prima.

Confusi? Niente panico, tutto normale. In caso di smarrimento, ricorda sempre l’appello iniziale: ogni cosa è collegata.

Adesso riprendiamo.

Jonas, Bartosz, Martha e Magnus si ritrovano all’ ingresso delle grotte. A loro si aggiungono anche il fratello minore dei Nielsen, Mikkel, portato da Magnus a causa dell’indisponibilità della babysitter, e successivamente Franziska, figlia di Charlotte Doppler (capo della polizia), che rivendica la proprietà della droga.

Intanto, le immagini mostrano un anziano che abbandona la casa di riposo e che scende in strada borbottando ripetutamente una frase: “succederà di nuovo”.

L’anziano si reca a scuola dove è in corso un’assemblea dei genitori per parlare della sicurezza dei propri figli alla luce di quanto accaduto ad Erik.

Le cose “strane”, però, non finiscono qui perché poco prima di questa scena, le immagini mostrano una misteriosa signora stringere la famosa lettera di Michael.

Quella che Jonas non aveva mai trovato.

Insomma, tanta carne al fuoco.

Poi l’episodio clou

Arrivati all’ingresso delle caverne, i ragazzi vengono spaventati da suoni bruschi e improvvisi cali della tensione elettrica provenienti dall’interno delle grotte ed iniziano a scappare.

Durante la fuga, però, succede qualcosa.

Il piccolo Mikkel Nielsen scompare nel nulla

Appresa la notizia, suo padre Ulrich si fionda all’interno delle grotte per cercarlo, ma senza successo.

Il mattino seguente, la radio trasmittente della polizia annuncia il ritrovamento del corpo di un bambino in mezzo al bosco.

Ulrich, in preda al panico credendo si trattasse del cadavere del figlio, si reca immediatamente sul luogo del rinvenimento.

Ma non si tratta di Mikkel. E nemmeno di Erik. Si tratta di un altro bambino che sembra provenire dagli anni ‘80 considerando l’abbigliamento vintage e soprattutto il walkman ritrovato vicino al corpo.

Ecco, tutto questo succede soltanto nella prima puntata.

L'improvvisa scomparsa di Mikkel darà luogo ad una pazzesca catena di eventi in una paradossale commistione tra passato, presente e futuro che coinvolgerà tutta la comunità di Winden.

E che sconvolgerà per sempre la vita di Jonas, a partire dall’arrivo in città di un misterioso forestiero che pare conoscere qualcosa di molto importante su dove si trovi il bambino.

O meglio, sul quando.

Perché presto la verità verrà a galla e sarà difficile da digerire per chi ne verrà a conoscenza.

Una verità fatta di viaggi nel tempo

E di un corto circuito spazio-temporale dal quale sembrerà impossibile uscire.

Tutti i protagonisti si vedranno coinvolti in un loop temporale dove la posta in palio non sarà semplicemente salvare Mikkel, ma il mondo intero.

DARK - RECENSIONE SENZA SPOILER

Di solito i film che parlano di viaggi nel tempo sposano la teoria del caos ed il cosiddetto effetto farfalla, ovvero il principio secondo cui il battito d’ali di una farfalla sarebbe in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo.

La metafora viene spesso citata per spiegare in che modo piccoli cambiamenti nelle condizioni iniziali possano scaturire conseguenze di vasta portata secondo una relazione di causa-effetto tra eventi non apparentemente collegati.

Detta in parole semplici, basti pensare a Ritorno al Futuro, forse il film più rappresentativo della storia del cinema sui viaggi nel tempo, ma anche a tantissime altre produzioni cinematografiche e televisive.

La regola numero uno è quasi sempre la stessa: ad ogni cambiamento del passato, anche del dettaglio più insignificante, corrisponde una variazione del futuro. Ed è su questa premessa che si basa la straordinaria trilogia della mitica Delorean e di tutta la letteratura cinematografica sui viaggi nel tempo: la facile alterabilità del corso degli eventi.

Dark invece no

Si discosta da questa narrazione (anche un po’ inflazionata, a dire il vero) e adotta il cosiddetto principio di autoconsistenza, ovvero quel principio deterministico secondo cui tutto resta immutabile.

Ovvero: passato, presente e futuro sono sempre stati così e sempre rimarranno così.

Secondo questo approccio, qualora fosse possibile viaggiare tra le epoche non esisterebbe alcuna possibilità di stravolgere gli eventi (paradosso della predestinazione).

Ogni tentativo di cambiamento, in realtà, contribuirebbe a determinare lo svolgimento di quello specifico evento esattamente nel modo in cui doveva avvenire sin dal principio.

La serie strizza l’occhio ad una visione fatalista del tempo

E alla soppressione del libero arbitrio, in quanto tutto sarebbe prestabilito dal destino. Contempla, però, qualche rara eccezione.

Ed è la ricerca di questa possibile via di fuga dal labirinto temporale che si innesca a Winden ad essere l’elemento più avvincente in Dark.

Mentre l’elemento più ambizioso, affascinante, ma anche impegnativo da seguire è l’intricata rete di collegamenti tra tutti i personaggi coinvolti nella vicenda e le intersezioni tra i vari mondi alternativi.

Si, anche qui si parla di multiverso

Ma in una chiave altrettanto inedita, però non voglio andare troppo oltre.

È pur sempre una guida a prova di spoiler, o no?

Essendo una serie tv tedesca, Dark non poteva che avere una forte impronta filosofica

E l’ispirazione al concetto di ciclicità della storia di Nietzsche è abbastanza palese.

La concezione dell’eterno ritorno, quindi dell’infinita circolarità del tempo, sembra rappresentare l’impalcatura di tutta la sceneggiatura.

La ripetizione come elemento ineluttabile che ti condanna a fare le stesse cose per l’eternità perché “questa vita, come tu ora la vivi e l’hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte ”, ma che al contempo - dice Nietzsche in un altro passaggio - ti conferisce una sorta di aura divina in quanto le tue azioni contribuiscono all’armonia complessiva del mondo.

Nella serie, quest’ultima visione ottimistica viene sposata da Noah, personaggio cruciale della storia, nonché principale garante della ripetizione degli eventi.

E, non a caso, si tratta di un prete

Insomma, i riferimenti alla relatività del tempo di Einstein e all’infinita circolarità della storia di Nietzsche rendono Dark anche un perfetto tributo pop all’enorme patrimonio intellettuale e culturale della Germania, culla delle correnti scientifiche e filosofiche che hanno contribuito a cambiare la nostra concezione del mondo. E del pensiero moderno.

Ma Dark è anche la storia di famiglie della classe media tedesca alle prese con segreti inconfessabili. Di ragazzi emarginati ed annoiati dalla routine di periferia. Di una selva di persone in crisi esistenziale.

Felicità, infelicità e tutto ciò che sta nel mezzo.

Perché dei tedeschi tutto si può dire, tranne che non sappiano interrogarsi sul senso della vita.

DARK - CURIOSITÀ SENZA SPOILER

  1. La città di Winden esiste davvero, ma non è il luogo in cui è stata girata la serie. Infatti, la vera Winden non presenta alcuna centrale nucleare ed è verosimile che il nome sia stato scelto per il significato letterario, ovvero “intreccio”. Le riprese, invece, sono state realizzate perlopiù a Berlino.
  2. Nella serie ci sono diversi riferimenti al numero 33 che, com’è noto, si tratta di un numero carico di simbologia. Religiosa e non.
  3. Non solo “You Spin Me Round” dei Dead or Alive : durante la sua reclusione nella misteriosa stanzetta, Erik ascolterà anche un’altra canzone. Si tratta dell’orecchiabile “Irgendwie Irgendwo Irgendwann dell’artista tedesca NENA. Letteralmente, la traduzione del titolo è “In ogni modo, in ogni tempo, in ogni luogo” e una parte della strofa preannuncia: “il futuro inizia da qualche parte in un certo punto”. Un piccolo indizio su quello che accadrà.
  4. La bravissima attrice che interpreta Martha, Lisa Vicari, ha origini italiane e parla perfettamente la nostra lingua, seppur non abbia ancora avuto modo di recitare dalle nostre parti. Almeno per il momento.
  5. Anche l’attore che interpreta Ulrich ha un legame di sangue con il nostro Paese. Oliver Masucci, infatti, ha il padre italiano, come si intuisce dal cognome. Ed è conosciuto soprattutto per aver interpretato Adolf Hitler nel provocatorio film Lui è tornato (2015).
  6. Invece l’attore che interpreta Jonas, Louis Hoffman, ha dichiarato che da piccolo avrebbe voluto diventare un calciatore.
  7. Gli utenti di Rotten Tomatoes, uno dei portali più conosciuti dagli appassionati di film e show televisivi, hanno eletto Dark “ Miglior Serie Originale Netflix ” al termine di una vittoria schiacciante in finale contro Black Mirror.

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